M. Ende, La storia infinita

L’infanta imperatrice

Non governava, non aveva mai fatto uso di violenza e neppure del proprio potere, non dava ordini e non giudicava nessuno, non aggrediva nessuno e non doveva mai difendersi da alcun aggressore, perché a nessuno mai era venuto in mente di levare la mano contro di lei o, peggio ancora, di farle qualcosa di male. Davanti a lei tutti i suoi sudditi erano uguali.

Lei era semplicemente lì, ma lo era in una maniera del tutto speciale, era il punto focale, il centro di tutta la vita nel Regno di Fantasia.

E ogni creatura, buona o cattiva, bella o brutta, seria o allegra, sciocca o saggia, tutti, tutti esistevano solo in grazia della sua esistenza. Senza di lei nulla poteva esistere, così come un corpo umano non può vivere se non ha il cuore.

Nessuno era in grado di comprendere completamente il suo segreto, ma tutti sapevano che era così. E così appunto essa era in ugual misura rispettata da tutte le creature del Regno, e tutti allo stesso modo si preoccupavano della sua salute e della sua vita. Perché la sua morte sarebbe stata contemporaneamente la morte di tutti, il declino, la fine dell’incommensurabile Regno di Fantasia.

 

Sulla strada dei desideri

Camminando sulla strada dei desideri, dall’uno all’altro, e fino all’ultimo. L’ultimo ti condurrà alla tua vera volontà… Di tutte le strade è la più pericolosa, perché non c’è altra strada su cui sia tanto facile perdersi definitivamente.

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